domenica 30 dicembre 2012

Complete List of Roman Coins and Descriptions

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domenica 1 aprile 2012

Ergasterion e il fascino dell'antica numismatica

Ergasterion e il fascino dell'antica numismatica
LA SICILIA Giovedì 09 Febbraio 2012

Domani alle 17,30 nell'auditorium di Santa Teresa a Ibla un confronto che tratterà del tesoro dei sei imperatori della baia di Camarina e dell'identità territoriale «scritta» nelle monete

Un tema di grande fascino sarà quello che verrà trattato domani per onorare il settimo appuntamento di "Ergasterion - Fucina di archeologia", il ciclo di incontri promosso dalla sezione di Ragusa dell'associazione "SiciliAntica". Appuntamento alle 17,30 nell'auditorium di Santa Teresa a Ibla per un confronto che tratterà, tra le altre cose, del tesoro dei sei imperatori della baia di Camarina, del fascino delle antiche monete e dell'identità territoriale che le stesse sono in grado di garantire. Per epoche in cui esistono poche fonti scritte, infatti, le monete hanno un elevato valore come fonti sia per la cronologia che per la storia delle scienze, della cultura e dell'economia.
Ciò si applica in particolare alle antichità greche e romane. Ancora una volta giovani studiosi e professori affermati si confronteranno con l'obiettivo di tracciare un quadro chiaro sulle peculiarità di un territorio, in questo caso quello del Sud-est siciliano, ricco di spunti sorprendenti. Ad aprire la conferenza sarà Giuseppe Guzzetta, docente di Numismatica presso l'Università di Catania. Un nome che rappresenta un'autorità in materia. E', infatti, autore di numerose pubblicazioni scientifiche che attualmente raggiungono la sessantina. Tra i lavori di argomento siciliano di ampio respiro si ricordano quelli intitolati: la circolazione monetaria in Sicilia dal IV al VII secolo, in Bollettino di Numismatica 25 (1995) e Per la storia dell'insediamento nelle aree orientali: apporti da monete e sigilli in Byzantino-Sicula IV atti del I Congresso Internazionale di Archeologia della Sicilia bizantina, Palermo 2002, ai quali si aggiungono i contributi dedicati alle monete dallo scavo di Piazza Duomo a Siracusa ai rinvenimenti monetali a Caucana, a Camarina, nelle necropoli di contrada Mirio di Santa Croce Camerina, alle testimonianze sul culto di Eracle a Camarina.
Al professore Guzzetta spetterà il compito di trattare dell'insieme dei ritrovamenti che ha reso possibile la ricostruzione dell'impianto di Camarina, secondo gli esperti uno degli esempi più belli dell'urbanistica del IV secolo a.C.
Ad affiancare il professore Guzzetta ci sarà anche Mariangela Puglisi, specializzata in Archeologia classica presso l'Università del Salento, dottore di ricerca in Archeologia presso l'Università degli studi di Messina. La sua attenzione si concentrerà sulle immagini monetali e identità territoriale, soffermandosi sull'interpretazione delle iconografie monetali siciliane di età greca, lette alla luce del loro rapporto con le realtà politiche locali. L'attenzione, dunque, sarà focalizzata sulle tipologie più legate all'identità di ciascuna polis.
Ad arricchire ulteriormente la serata, Roberta Zappalà, laurea in Lettere classiche, indirizzo archeologico, presso l'Università di Catania. La Zappalà parlerà della monetazione di Camarina di età greca e sulla possibilità futura di rivalutarne gli studi, alla luce delle metodologie proprie della "numismatica contestuale". Sempre la docente relazionerà sugli esiti del workshop internazionale di numismatica di Roma, un incontro tra numismatici e archeologi di livello internazionale. "La moneta - sottolinea la Zappalà - deve essere parte integrante dell'analisi complessiva del contesto di provenienza e pertanto non deve essere valutata come oggetto di studio "indipendente" rispetto agli altri materiali". A chiudere gli interventi, Infine, Giorgia Gargano, specializzata in Archeologia classica presso l'Università di Lecce, che affronterà gli studi legati alle monete provenienti da contesti archeologici nella Sicilia sud-orientale.

Moneta romana con la Dea Pax


Moneta romana con la Dea Pax.

domenica 25 marzo 2012

La svalutazione dell'antichità nelle monete di Camarina

La svalutazione dell'antichità nelle monete di Camarina
Michele Farinaccio
LA SICILIA Domenica 12 Febbraio 2012

A «Ergasterion-Fucina di archeologia», Giuseppe Guzzetta ha parlato di un periodo storico in cui il sito ibleo è stato il più ricco in Sicilia dal punto di vista numismatico

Tesori che perdono, progressivamente ed inesorabilmente il loro peso e, dunque, il proprio valore intrinseco. Come le 4.500 monete di cui è composto il tesoro dei sei imperatori della baia di Camarina, che vedono diminuire il peso del proprio metallo prezioso, il tutto nel giro di sei-sette anni.
Una sorta di vera e propria svalutazione dell'antichità, correlata ad una crisi a quel tempo dovuta alla partecipazione a una o più guerre. Dalla lega d'argento presente al cinquanta per cento ai tempi di Caracalla si arriva addirittura al 3% per quanto concerne le monete emesse ai tempi di Gallieno. E' stato fortemente indicativo, venerdì sera, Giuseppe Guzzetta, docente di Numismatica presso l'Università di Catania, vero e proprio luminare nel suo campo, nell'introdurre e approfondire il tema principe del settimo appuntamento di "Ergasterion-Fucina di archeologia", il ciclo di incontri promosso dalla sezione di Ragusa dell'associazione SiciliAntica. Nell'auditorium di Santa Teresa a Ibla, Guzzetta ha illustrato le caratteristiche delle monete circolanti nell'impero centrale. Presentata una interessante carrellata delle principali emissioni.
«A Gallieno - ha detto Guzzetta - si attribuiscono sei emissioni. Nell'ultima fase, però, darà vita ad una di scarso livello rispetto a quelle precedenti. Sono raffigurati, tra gli altri, Giove oltre ad alcuni animali. Anche di Valeriano abbiamo rinvenuto monete. Il tesoro della baia di Camarina, poi, ci parla del divo Claudio: ci sono 117 monete di cui un centinaio circa provenienti dalla zecca ufficiale. Tra i tipi ricorrenti effigiati: spes, fortuna, providentia, virtus, Marte. Nelle ultime emissioni abbiamo a che fare con monete importanti riprese dal fratello di quest'ultimo, Quintillo, anch'egli imperatore, durante gli anni del suo governo».
Ma come si riconoscono le varie emissioni? «Generazioni di numismatici hanno iniziato già nel 1880 - ha chiarito il prof. Guzzetta - a studiare piccoli particolari che rendono riferibile ogni moneta ad una particolare fase. Mentre nell'impero centrale la maggior parte erano di produzione ufficiale e pochissime di imitazione, nel caso degli imperatori gallici la proporzione si inverte. Da Postumo a Vittorino, per non parlare di Tacito, le imitazioni non si contano. Per non fare riferimento, inoltre, all'epoca degli imperatori soldati, uccisi dallo stesso esercito che li fa assurgere al rango di guida assoluta di Roma». Tra le monete del tesoro, poi, c'è una vera e propria chicca, un piccolo mistero. La moneta che riporta l'imperatore Aurelius, figura non attestata dalle fonti.
Delle monete del mondo ellenico si è invece occupata Giorgia Gargano, specializzata in Archeologia classica presso l'Università di Lecce. «I nuclei operativi dei carabinieri e della Guardia di finanza - ha spiegato - hanno aiutato in questi anni a recuperare molte monete. Ma ci sono pure molti appassionati che battono il territorio e che trovano monete antiche che portano poi alla Soprintendenza. Nel Ragusano, da sottolineare il ritrovamento di zecche tra i ripostigli dei siti di Scornavacche e Monteraci. In quest'ultimo caso, il tesoretto è una prova di contemporanea presenza, nello stesso territorio, di monete delle due città di Segesta e Selinunte. Ma Camarina, dal punto di vista numismatico, è il sito più ricco in Sicilia con moneta tesaurizzata e moneta circolante. Per quanto riguarda quella circolante, le monete furono battute, probabilmente, per garantire una affermazione politica della città e non tanto per coprire effettivamente il mercato».